venerdì 15 maggio 2009

Articolo di prova tratto dal Corriere della Sera.

- Via libera al ddl sicurezza alla Camera che ora passerà al Senato. Ma la polemica non si placa. Anzi. Ad attaccare a testa bassa è Dario Franceschini, annunciandoalla Camera il voto negativo del Pd. «Nella storia italiana in un altro momento storico si è pensato di affidare sicurezza a persone con camicie di uno stesso colore: a quello non vogliamo tornare». Franceschini ha invitato il centrodestra a fare un bilancio tra «le cose promesse in campagna e cose realizzate dopo», anche perchè «della sicurezza ne avete fatto una bandiera per conquistare consensi». «Ebbene - ha aggiunto - il bilancio parla di tradimento delle promesse elettorali e di un fallimento». «La sicurezza si garantisce con le Forze dell'Ordine - ha proseguito il segretario del Pd - e voi avete tagliato 3 miliardi di euro alle Forze dell'ordine, ora costrette a protestare davanti a Montecitorio». «Voi - ha detto ancora Franceschini - coprite tutto con l'inutile demagogia delle ronde; unico paese ad appaltare la sicurezza a gruppi privati», quelle ronde che rimandano alle camice nere. «E per coprire questo vostro fallimento - ha concluso -usate la lotta all'immigrazione». Po l'attacco sul versante religioso. Secondo il leader Pd il centrodestra si dimostra «ipocritamente devoto»: «Non avete ascoltato le parole dei vescovi italiani, voi che siete sempre così ipocritamente devoti... quando c’è di mezzo il consenso usate parole di disprezzo anche nei confronti della Chiesa».


LA REPLICA - Non si è fatta attendere la replica del governo. Il ministro dell'Interno Maroni va giù duro: «Franceschini insulta e dice falsità. Va bene la propaganda in campagna elettorale, ma in un’Aula parlamentare non si può. Si può discutere, ma basta con le tante falsità - insiste Maroni - che la sinistra va dicendo su questo provvedimento. Franceschini dice cose grossolanamente false».   Il ddl sicurezza «non è una operazione propagandistica», ma «l'espressione di una maggioranza che ha avuto il consenso innanzitutto per difendere la sicurezza, non di coloro che stanno nei quartieri agiati ma dei poveri». Esprimendo «solidarietà» al ministro Maroni, Fabrizio Cicchitto respinge ogni critica, liquidando il dibattito sull'immigrazione clandestina come «insieme surreale e propagandistico. Leggi razziali? Ma di che parliamo? Noi - controbatte secco il capogruppo del Pdl a Dario Franceschini - siamo impegnati a dare sbocco all'immigrazione regolare ma a contrastare l'immigrazione clandestina. È razzismo forse?».

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